
È volta a diagnosticare le patologie che colpiscono l’apparato locomotore (scheletro e, quindi, ossa e arti – sia superiori che inferiori – articolazioni e muscoli).
A carico dell’apparato muscolo-scheletrico possono presentarsi patologie croniche, acute e degenerative, anche se possono capitare anche traumi occasionali con conseguenti fratture più o meno gravi. È quindi necessario richiedere una visita specialistica, non solo quando si è in cura per una patologia già diagnosticata, ma anche per tutti quei fastidi che possono insorgere casualmente: gonfiori, lividi, dolori alle articolazioni che permangono o dolori muscolari invalidanti che non permettono di svolgere attività quotidiane come camminare e correre.
Tra le principali patologie che possono richiedere una visita ortopedica ritroviamo:
• fratture;
• distorsioni, lussazioni e distorsioni (lesioni traumatiche);
• lesioni alle articolazioni come le lesioni ai legamenti o al menisco del ginocchio;
• lesioni alle cartilagini;
• strappi e rotture muscolari;
• artrosi;
• artrite;
• mal di schiena;
• sindrome del tunnel carpale;
• dito a martello e alluce valgo;
• tumori che coinvolgono l’apparato muscoloscheletrico.
Come si svolge?
La visita ortopedica è effettuata da un medico specialista della chirurgia ortopedica, ovvero l’ortopedico. La visita si svolge tramite un’analisi non invasiva della parte dolorante.
Tra gli esami che aiutano l’ortopedico nella diagnosi e, qualora la patologia risultasse già nota, nella valutazione dello stato di avanzamento della patologia, troviamo: TAC, radiografia e risonanza magnetica dell’area del corpo interessata.
Per avere un quadro clinico più completo, non si esclude che possano essere richiesti anche esami del sangue e delle urine.